Grifabio pub

Beh!… Qui potete dire la vostra. C’è spazio per lo sproloquio, le panzane e ogni follia che vi passa per la testa (sempre nei limiti del buon gusto, ovviamente).
Potete anche ordinare qualcosa.

3 commenti:

  1. Da quali segni vedo oggi scatenarsi la crisi irreversibile della parola scritta?
    Si potrebbe parlare della mole quasi incalcolabile dell’invenduto di noti autori di bestsellers o dell’enorme reso librario o della drastica riduzione degli anticipi concessi agli scrittori; delle zuffe da pollaio nei social forum e nei litblogs letterari o dell’intelligenza umana ridotta a quattordici caratteri.
    Due sono i fenomeni che voglio citare, per motivi di umorismo più che di seria ermeneutica: il successo irresistibile dei libri di Fabio Volo e “Masterpiece”, il reality degli scrittori, osceno talent show per aspiranti scrittori.

    Tutto si è ormai satanicamente capovolto rispetto ai Greci: ora è la stessa vita a non aver più importanza rispetto alla finzione pseudoartistica.
    Lo scrittore (o l’artista, chiamiamolo così per pietà) si trasforma in un attore, e la sua principale preoccupazione è mettere in scena la propria vita come impostura e illusione, con l’alibi e il pretesto di raccontarla agli altri.
    Gli antichi oratori greci e latini scrivevano e poi imparavano a memoria per suscitare energia in un pubblico vivente, che doveva subire una forte impressione dalle loro parole pronunciate ad alta voce.
    Oggigiorno si scrive per mettere a nudo la propria vita senza pudore, esibendo il proprio dolore per narcotizzare un pubblico di morti viventi, che ha bisogno di sangue e cadaveri per i tasti del proprio telecomando. Come si può evitare di diventare dei commedianti come Volo o gli altri guitti dello scribacchiare enigmistico dei reality?

    RispondiElimina
  2. Bella, Mosko! Sei entrato con lo spirito giusto. Accomodati pure e, tra uno dei miei cocktail virtuali e l'altro, anima il luogo con tutte le polemiche o considerazioni che vuoi! Sarai sempre il benvenuto, finché non deciderò di bannarti.
    Dicevi: "narcotizzare un pubblico di morti viventi, che ha bisogno di sangue e cadaveri..." Già! Ecco!... Forse, è proprio questo il problema; nella sadica consolazione che molti traggono nell' assistere a drammi o difficoltà superiore alle proprie. Anche come capacità di scrittura. Per questo mi metterò presto a leggere i libri di Fabio Volo.

    RispondiElimina
  3. Ahahahhahaha! come cantava quel tale, credo che ci voglia il Pulp e anche un Bar (era così?), e almeno qua mi sento a casa. Se il mio amico Cavaglian mi banna, perlomeno lo fa uno di talento e ci godo.
    Ho portato Bonarda, Buttafuoco e Sangue di Giuda dell'Oltrepò pavese, chi viene a brindare alla mia liberazione dalla Cina?

    RispondiElimina

Commenti offensivi, volgari o inappropriati verranno rimossi.